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UNA SCONFINATA GIOVINEZZA Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 29 novembre 2010
 
di Pupi Avati con Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri, Serena Grandi, Gianni Cavina, Lino Capolicchio (Italia, 2010)
 
Tutto si vorrebbe, meno che esprimere riserve sull'opera di un cineasta di grande sensibilità, da sempre vicino alle storie piccole di cause e personaggi grandi com'è da anni Pupi Avati. E, men che meno, sui propositi di UNA SCONFINATA GIOVINEZZA nell'affrontare un tema cosi coinvolgente, drammatico e attuale come l'Alzheimer. Il guaio (certo, assolutamente relativo, nei confronti dell'assunto) è che UNA SCONFINATA GIOVINEZZA risulta essere uno dei film dal tema più crudele fra tutti quelli affrontati dall'autore di STORIA DI RAGAZZI E RAGAZZE. Come pure, fra quelli che potevano risultare più vicini all'intimità con i propri personaggi che gli è sempre stata cara. Ma proprio per questo, andava affrontato tenendo a bada il lirismo sentimentale, la sensibile esuberanza che distingue il suo cinema.

Nulla di questo. Fabrizio Bentivoglio è, come sempre gli accade, più che coinvolto. E il film si conclude con un paio di sequenze che splendidamente significano il tema: quando il protagonista si perde definitivamente nel dolce e struggente declivio delle colline toscane, mentre le nebbie concludono con il sole un gioco ormai rassegnato nell'oblio. Ma il film, che avrebbe potuto costruirsi proprio a quel modo, sui suggerimenti degli ambienti, degli sfondi, degli echi del coro al dramma del protagonista e di chi gli è più vicino, si dibatte al contrario con mille spiegazioni. Accompagnato dalla superflua melodrammaticità del micidiale commento musicale, affidato esasperatamemte alle affermazioni degli attori e alla cronaca dettata dallo script proprio come succede nei telefilm,   

Certo, come non condividere l'amarezza del regista nel ritornare a lungo sulle illusioni, le turbe e gli incanti dell'infanzia, anche se dagli accenti felliniani un pò tanto esasperati. Ma è il buonismo a minacciare dietro ogni angolo, a relativizzare ogni più che encomiabile intenzione.


   Il film in Internet (Google)

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